21 aprile 2012

Leslie Downer - Il Kimono Rosso

Autrice: Leslie Downer
Titolo: Il kimono rosso
Anno: 2011
Casa Editrice: Piemme
Pp: 412
Genere: storico



Ho trovato particolarmente interessante e appassionante questo romanzo storico, della cui autrice, Leslie Downer, avevo già letto “L’ultima concubina”. Chiariamoci subito: è un romanzo storico, ma le vicende storiche effettivamente non sono che lo sfondo. Quello che la scrittrice mette in luce per lo più sono le caratteristiche, le emozioni e i valori dei personaggi.
Sullo sfondo, la battaglia navale di Hakodate del 1869, che sancì la fine del bicentenario shogunato Tokugawa. Siamo all’epilogo della guerra Boshin, che vedeva schierati da una parte i sostenitori dello shogun e dall’altra quelli dell’imperatore Meiji. La storia ormai è scritta, quindi l’esito lo si conosce. Saranno infatti i fautori della restaurazione Meiji a vincere.
Gli uomini sono chiamati alle armi. E tra chi parte per la guerra c’è chi lascia la propria famiglia a casa. E le mogli, come al solito nella tradizione giapponese, devono badarci. Ma tra queste c’è chi rimane totalmente sola e costretta a fuggire a causa dell’avanzata nemica. Una di queste è la protagonista, Hana, che dovrà scappare dalla sua dimora, abbandonando lì i suoi ricordi, belli o brutti che siano. Il futuro è incerto, ma Hana ci spera fino alla fine, nonostante sembri rassegnata. Tra chi parte, invece, c’è Yozo, schierato tra le file dello shogun, lassù, ad Hakodate, nella gelida atmosfera dell’isola di Hokkaido. Formato dal codice samurai più ferreo, la sua etica vacillerà quando si troverà dapprima a rispettare una promessa di vendetta, e poi l’instabilità che solo l’amore può provocare nei nostri cuori.
Un romanzo ben confezionato e che non annoia. Ci comunica di come i sentimenti possano far vacillare la fede nel proprio credo (in questo caso quello samurai) e portare a scontrarsi contro i propri compagni disposti invece a difenderla fino al punto di sacrificare ogni cosa, tranne che il proprio onore e i propri ideali. Di come bisogna lottare per la propria identità, anche quando ormai tutto sembra perduto, quando la propria vita è nelle mani di burattinai crudeli. Di come si possa trovare più fedeltà nello straniero che non tradisce, piuttosto che nei propri connazionali, pronti a pugnalarti alle spalle. Di come si possa fare affidamento persino sul proprio nemico, pronto a schierarsi dalla giusta parte contro i soprusi e le ingiustizie.
La Downer non eccelle ai livelli massimi per stile, ma questo non vuol dire che non sa scrivere. Tutt’altro. Non sarà una maestra, ma sa disporre le vicende e le parole al posto giusto. Sa essere minuziosa e attenta ai particolari della cultura giapponese e nel farci provare in prima persona quello che provano i suoi personaggi. Sa descrivere senza annoiare, dipingendo luoghi e situazioni che si costruiscono da soli nella nostra mente, con la dovuta immaginazione ovvio. Insomma ci sa fare.
Sfogliatevele queste 400 pagine, non sarà tempo perduto.

Dr. Jekyll

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